Tre vini sardi da mettere in valigia


E niente, la Sardegna per varie ragioni continua a monopolizzare la mia cantina. Il bello è che continua a farlo senza mai ripetersi, né tanto meno annoiare. Lo fa con un susseguirsi interminabile e creativo di vitigni, territori, interpretazioni. Che cambiano di anno in anno, anzi, di annata in annata.

Cannonau S’annada 2011, Azienda Agricola Giuseppe Sedilesu
Elegante e verticale nei profumi suadenti di rosso maturo e vaniglia, azzardato nelle spiccate note di animale bagnato. Il tutto in una beva sorprendentemente agile.
A confrontarlo con il loro
Mamuthones 2012, tutto calore e pienezza, pieno di ancestralità e primordialità, verrebbe da dire che è un po’ costruito. Sicuramente nuova espressione market oriented, non per forza un difetto, della Sardegna.

Cannonau, Roberto Pusole 2012
Primo appuntamento con il cannonau di Roberto Pusole e il timore della prima volta è solo un lontano ricordo. Questo è un 2012, uno che ha i muscoli ma sa portarli, essenza senza esibizionismo. Il cannonau come te lo aspetteresti, la sua innata lascivia, la sua potenza di vino del sud. Nel mezzo però l’eleganza del frutto, frutto croccante di nespola, impreziosito da note balsamiche e di geranio carnoso. Sapidità, nel senso intimo di sapore, da vendere. Finale lungo, magari non precisissimo. Mi piace perché porta nel bicchiere la materia prima dalla quale proviene: il cannonau.

Vermentino, Dettori Bianco IGT 2013
Azienda bio dinamica in forte crescita. Il vino più particolare mai assaggiato. Mille volte su mille, bendato, non avrei detto fosse vermentino. Mille volte su mille, sbendato, non avrei detto dal colore che fosse vermentino, peraltro 2013. Ambrato, carico, denso, non limpido ma non è trattato. Profumi di secondo piano, dopo quel colore ti aspetteresti quello che non c’è. Il naso annuncia delicatamente quello che esplode poi. Bocca scandalosamente travolgente, terra e pepe, fiore giallo andato, zenzero e zafferano. Dite addio alla mineralità classica del vermentino, qui si sente la terra, l’umido, la vita animale e vegetale. Può lasciare di stucco.
Struttura imponente e corpo da vendere

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