Vino da messa, misterioso e arcano sin dal colore, rosso buio denso. Corpo e sangue insieme, tanto quasi si mastica.
Sacralità anche nel naso, dove la confettura di frutta rossa che il contadino porta a benedire quasi di perde tra effluvi di incenso, cera fusa e petali carnosi di geranio. Anche sacralità d’Oriente però, mucchi di cannella e noce moscata, cioccolata.
Si intravede ancora una spalla acida che una volta deve essere stata forte, ma quello che marca è una sapidità strabordante che fa dimenticare l’età e non cede mai nulla allo stucchevole e alla noia. Amen