Un giorno di qualche tempo fa mi ritrovo con alcune persone a chiacchierare di vino e a stappare champagne. Qualche bottiglia dopo, la discussione si fa seria e il tono della voce sempre più acceso per sovrastare quello del vicino e per gridare “primo, cazzooo! L’ho detto io!”. Tatticismi.
Poi il tavolo diventa cupo e ci si butta sui dolcificanti e le grida arrivano fino Ovindoli. Alla fine qualcuno estrae un’altra bottiglia e il silenzio regna per qualche minuto. Hells Bells scandiva il ritmo del brusio che montava ordinato. Nessuno trovava una maniglia certa. Qualcosa c’era e altro mancava, forse. Non si capiva, non c’era certezza da esprimere per quel vino e il fastidio cresceva a mandibole serrate.
Poi si ragiona su quello che interviene nel vino e parlando di “rifermentati in bottiglia” si arriva allo zucchero. Per quanto un Pas Dosé non abbia zucchero residuo, per produrlo -un francese-…
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