Dolcetto d’Alba Vigna Scot 2012 – Tenuta Cavallotto


Dopo due vini due che non lasciano il segno inizio sempre a preoccuparmi e a ritenerlo un cattivo presagio. E solo io so quanto adesso ho poco bisogno di cattivi presagi.

Ha iniziato un cannonau scarico, quasi anonimo, tipico quanto si vuole ma incapace di parlarmi. Dimonios di Sella e Mosca è finito nell’elenco dei vini da riprovare, visto che c’è più probabilità che sbagli io piuttosto che loro.

Le nubi hanno iniziato ad addensarsi quando ho stappato, un giorno dopo, il riesling “Rifall” della Cantina Ernst e Neue. Profumi slavati, tanto da essere un filino esagerato in bocca. No, devo riprendermi, così non va.

In questi momenti mi affido alle ancore di salvezza, ai miei punti fermi. Quella bottiglia di Dolcetto d’Alba di Tenuta Cavallotto, annata 2012, sembrava fare al caso mio. Ammetto che mi ha chiesto tempo, aspettiamo due mesi e poi basta, diceva, poi apriamo (o chiudiamo, che a volte le due cose coincidono). Uff, no, non a tempo, apro. Vado.

Direttamente dal cru vigna scot, piccolo vigneto esposto est, sud-est con allevamento a guyot classico; poi nessun invecchiamento in legno ma un affinamento in vasche di cemento per 6-8 mesi. Finito di pensare alle cose tecniche, stappo e annuso: non ti aspetti nulla di più di quello che può darti, ma lui ti da tutto quello che ti aspetti. Frutta rossa fragrante, con note agrumate, prugna e ciliegie non maturissime, un velo di note balsamiche. Nulla di più ampio, nulla di più intenso, quello che ti da è lui e ti basta a volte.

In bocca si dimostra già pronto ma ti dice che vuole continuare. Già morbido e già in grado di evidenziare una tipicità che non rende il leggero risalto della grande freschezza e sapidità appunto, tipicità. Un equilibrio appena raggiunto, che una moderata e curiosa tannicità rendono però trasformabile. Sembra quindi predisposto anche ad aspettare.

Non certo i livelli della loro freisa di cui scrivemmo tempo fa (https://fabiodellamarta.com/2014/05/02/ed-anche-i-vini-passano-qualcuno-anche-per-di-qua/) ma non sempre si ha voglia del meglio.

A me spesso basta quello che mi fa star bene, come questo Dolcetto. Il problema è sempre e solo il tempo.

dolcetto-alba-vigna-scot

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3 risposte a "Dolcetto d’Alba Vigna Scot 2012 – Tenuta Cavallotto"

    1. Si, posso concordare, anche io ne sceglierei altri. Ma credo che a volte un vino, fuori da una degustazione ufficiale, vada saputo bere per quello che può dare, senza chiedergli o aspettare oltre. E allora può dare soddisfazioni.
      PS. piacere di conoscerti

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