Puglia
5,5 milioni di ettolitri l’anno per una delle regioni con la più alta produzione in Italia. Una regione territorialmente molto estesa, prevalentemente pianeggiante e per questo maggiormente vocata ad una produzione orientata verso la quantità piuttosto che vero la qualità. Eppure esistono zone di notevole interesse vitivinicolo, come le 4 DOCG: Primitivo di manduria dolce naturale, Castel del Monte bombino nero, Castel del Monte Nero di Troia Riserva, Castel del Monte Rosso Risserva.
Fra i vitigni la fa da padrone il primitivo, caratterizzato da un germogliamento e da una maturazione precoce, che trova differenti espressioni e interpretazioni nei Comuni di Manduria e Gioia del Colle. Altri vitigni a bacca rossa: negroamaro, bombino nero, uva di troia, malvasia nera, aleatico, sangiovese. Fra i vitigni a bacca bianca: trebbiano, bombino bianco, verdeca.
Basilicata
A malapena 200 mila ettolitri anno per la Basilicata, regione con ampie zone di terreno impervio, impossibili per la viticoltura. In mezzo qualche vero gioiello di territorio, come la zona del Vulture. Da qui l’unica DOCG della regione, l’Aglianico del Vulture Superiore. Fra i vitigni a bacca rossa, oltre all’aglianico, troviamo anche del montepulciano. Moscato, malvasia bianca e malvasia di candia fra le uve a bacca bianca più diffuse.
Calabria
Nessuna DOCG a fronte di una produzione di circa 400 mila ettolitri l’anno. Alcune DOC interessanti però, per una regione in grado di esprimere proposte interessanti: Greco di Bianco, Savuto, Scavigna, Cirò, Terre di Cosenza.
Fra i vitigni a bacca bianca ricordiamo greco, trebbiano e montonico bianco. Fra i vitigni a bacca nera: gaglioppo, nerello mascalese, nerello cappuccio, magliocco.