Torno ed è subito amore, torno e non aspettavo altro di tornare. Per trovare di nuovo quell’amore che ogni volta mi rapisce. Stavolta lo fanno in due. Capichera classico Primo battesimo della serata, per un vino del quale ho sempre sentito parlare. Tradisco il mio amato vermentino di gallura per sperimentare. E subito mi seduce con un giallo paglierino intenso, che vira nel dorato. Poi fiori di campo, sentori balsamici e pietra focaia. In bocca una moderata morbidezza non riesce ancora a bilanciare del tutto una buona residua acidità e una intrinseca sapidità. Alle soglie dell’equilibrio. Robusto. La butto lì, da meditazione. Orodoro Passito, Cantina Mesa E’ la prima volta, e mi cospargo il capo di cenere, che assaggio un vino passito sardo. Questo mi ha fatto sentire più in colpa che mai, perché ha iniziato a sorprendermi dall’inizio sino alla fine. Certo, colore ambrato e aromi floreali, caramellati e polpa esotica gialla arancione, ma soprattutto una morbidezza solo accennata, mai troppa a nascondere una vivace acidità e sapidità. Non comune.