Rapida carrellata sulle denominazioni e sui vitigni di queste tre regioni, che hanno anche qualcosa in comune.
Molise.
Solo 350 mila ettolitri l’anno, per una regione che, dal punto di vista della vitivinicoltura è un proseguimento dell’Abruzzo con propaggini interessanti verso la confinante Campania).
Nessuna DOCG e tre sole DOC: Molise, Biferno, Pentro d’Isernia
Vitigni a bacca bianca: trebbiano toscano, malvasia bianca, gewurztraminer, chardonnay
Vitigni a bacca rossa: montepulciano, sangiovese, aglianico, tintilia
Campania.
2 milioni di ettolitri l’anno, per una regione in forte crescita qualitativa. A tratti, vedi le coste sorrentine, anche viticoltura eroica.
4 DOCG: Greco di Tufo, Fiano di Avellino, Taurasi, Aglianico del Taburno
Vitigni a bacca bianca: trebbiano toscano, malvasia bianca, fiano, greco, falanghina, asprinio, coda di volpe, biancolella, forestera
Vitigni a bacca rossa: montepulciano, sangiovese, aglianico, barbera (da non confondersi con “la barbera” piemontese), merlot, sciscinoso, piedirosso
Abruzzo.
La più alta produzione vitivinicola italiana (3,5 mln di ettolitri l’anno) se rapportata alla superficie territoriale. Non solo quantità, ma anche qualità sfruttando la tipica conformazione orogeografica delle regioni costiere italiane: in 30 km si passa dalle alte vette dell’appennino abruzzese (sui 3.000 metri) al mare: quindi non solo corpo del vino, ma anche struttura e acidità (influsso combinato del mite clima costiero e delle elevate escursioni termiche).
Una sola DOCG: Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane.
Vitigni a bacca bianca: passerina e pecorino (al confine con le Marche), trebbiano toscano (anche detto bombino bianco), trebbiano d’Abruzzo, malvasia bianca
Vitigni a bacca rossa: montepulciano, sangiovese
A proposito di Abruzzo… ti sei perso una verticale memorabile. Un’ottima occasione per dimenticare, momentaneamente, i problemi tra AIS e FIS e la nostra situazione troppo confusa…
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