Produzione inferiore al milione di ettolitri annui, per una delle regioni con più elevate potenzialità in termini di capacità vitivinicole. Un territorio quasi totalmente collinare, un clima ideale per una produzione di alto livello qualitativo, che pur si esprime in 2 sole DOCG: montefalco sagrantino, torgiano rosso riserva.
Tra le zone vitivinicole di interesse da menzionare la zona di Montefalco con il suo sagrantino, la zona di Torgiano (famosa per il Rosso Riserva di Lungarotti), la zona dell’Orvieto Classico nella pare sud occidentale e la zona del Lago di Corbara, famosa per i vini muffati (grazie alla notevole umidità dei luoghi mitigata dai venti e della grande capacità di aerazione di quei colli).
Di rilevante anche il Cervaro della Sala di Antinori, creato con l’obiettivo di realizzare un vino bianco capace di mantenere grande freschezza anche dopo un lungo invecchiamento.
Tra i vitigni a bacca bianca più utilizzati: trebbiano (procanico nel dialetto locale), grechetto, malvasia lunga, verdello, roscetto (al confine con il Lazio).
Tra i vitigni a bacca rossa da ricordare invece sangiovese, sagrantino, montepulciano, ciliegiolo, canaiolo e merlot
Avrà solo due DOCG, la ma Montefalco Sagrantino è una delle mie preferite!
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Si, concordo, anche se il sagrantino è vino difficile.
Da non dimenticare inoltre che la DOCG è un certificato di provenienza, mai di qualità.
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