La premessa è d’obbligo: non amo le recensioni sui ristoranti, né le ritengo molto utili. Hanno, indubbiamente, creato un po’ di pressione ai ristoratori, diciamo, non molto attenti alla qualità e alla soddisfazione del cliente. Ma, dall’altro lato, si prestano ad essere lo strumento più facile e abbordabile per crocifiggere sulla gogna mediatica chi si vuole.
Conosco persone che vedono il cibo come un semplice nutrimento, non apprezzando nulla del piacere di mangiare o di provare sapori accostamenti nuovi. Non pensando, come me, che una buona tavola sia un eccellente toccasana all’umore e alla mia cultura generale. Per carità, legittimo. Ma ho visto le medesime persone criticare con eccessiva leggerezza e spesso con toni pesanti, quanto vissuto in un locale.
Dall’altro lato conosco persone che con estrema disinvoltura si lasciano andare all’utilizzo di aggettivi superlativi, a disquisizioni sul rapporto qualità/prezzo, quando magari vanno al ristorante una volta l’anno.
La recensione su Internet è facile, perché è a distanza. La replica, caso mai ci fosse, non spaventa perché non ci si confronta mai a viso aperto e, nel caso, non si è mai costretti ad abbassare lo sguardo arrossendo, perché nessuno ci guarda.
Scrivetele le recensioni, raramente lo faccio anche io, ma scrivetele tenendo a mente che in mano avete uno strumento potente che, un giorno potrebbe ritorcersi contro.