Questo blog non ha mai avuto un obiettivo definito, se non quello di essere uno spazio bianco ove poter scrivere. Con un pò di narcisismo, certo, altrimenti avrei potuto farlo tranquillamente con word sul mio PC senza scomodare wordpress e social network.
Ed essendo uno spazio bianco, ha sempre contenuto soprattutto i miei pensieri e quello che mi accadeva intorno: quindi, non essendo uno che ama parlare dei propri affetti se non con i propri affetti, sinora ho scritto fondamentalmente di vino (tantissimo ma mai tanto quanto avrei voluto), rugby (abbastanza ma mai con la competenza che avrei voluto), tecnologia (poco).
Ora basta. Ora il mio senso di irrequietezza evolutiva che spesso mi assale è tornato a farla da padrone, ha preso le redini della tastiera e ha deciso che è ora di fare altro. Ha deciso che c’è un altro sogno da consumare, altra benzina che serve per vivere, altra aria necessaria per respirare. E l’altro è, adesso più che mai, il vino. Perchè il vino? (Whyne, se non l’aveste capito, voleva essere una crasi di Why Wine).
Ma perché il vino è per me un sogno. Per me il sogno deve essere realizzabile, deve avere verità dentro, altrimenti è incubo. Il vino è così per me, è tradizione e futuro, è artigianato e web marketing, è mia nonna e i miei figli, sono io. La fine del primo livello del corso per sommelier mi ha fatto ancora di più capire che ho capito tardi (speriamo non troppo) la mia strada. Non so se il vino ne farà parte, ma provarci non costa nulla. Provarci è il mio sogno. Provarci è la mia aria. Stay tuned.