… non avrei voluto mai portare i primi occhiali, ho paura di specchiarmi dentro una vetrina e scoprirmi a ridere di me e dei miei pensieri (cit. Claudio Baglioni, Quante volte).
E’ che poi nessuno si aspetta da te l’errore, la flessione, l’umanità non robotizzata. Ogni cosa riecheggia, e mentre l’ottimo diventa standard, quasi dovuto, la sufficienza diventa onta, quasi colpa. E la colpa diviene vergogna.
Ho imparato a sbagliare, ho pagato tutti gli sbagli ad uno ad uno e, sono convinto, sono le cose più belle che ho fatto. E più utili. Ora, per completare, mi resta solo fare attenzione a non passare dall’altra parte della barricata.
Stai tranquillo Fabio, ci pensiamo noi!!! 😉
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