Il più fulgido esempio di un vino costruito, nel senso buon del termine, da un enologo. Un assemblaggio estremo di 5 vitigni: Montepulciano d’Abruzzo, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Per me che sono un quasi estremista del mono-vitigno, un azzardo. Un azzardo che ho apprezzato tantissimo.
Prodotto nella zona intorno al Comune di Ortona, ti colpisce per un insieme di caratteristiche che ti ricordano altri vini. Ogni caratteristica ti ricorda un altro vino e credo fosse proprio questo l’obiettivo iniziale dell’enologo. Ti colpisce per il suo colore rosso scuro denso, per i suoi profumi di frutti rossi maturi e soprattutto per la lunga scia finale di dolcezza e vaniglia, che arriva dopo una bocca piena e completa.
Forse un pò debole di corpo, ma nel complesso un vino che mi ha ricordato, senza bestemmie, l’equilibrio fra austerità e morbidezza di quei vini della Valpolicella che amo tanto. Da riprovare, magari con qualche anno in più di invecchiamento.
Una risposta a "5 Autoctoni – Cantine Farnese"