Odio dover dire “l’avevo detto”. Ma è così. Leggo stamattina di una pletora di Apple-fan delusi dalle caratteristiche del nuovo iphone, mentre la critica tecnica parla, in attesa di testarlo, di buone novità.
L’apparente contraddizione è proprio in quello che sostengo ormai da un po’ di tempo: ovvero l’iphone, il primo, è stato un prodotto geniale e rivoluzionario, i successivi sono e saranno repliche e novità per gli amanti delle statistiche sul numero e sulle prestazioni dei processori. Apple sta continuando a volare sull’onda dell’entusiasmo, del “feeling cool” che le persone provano nel possedere un iphone. Vende, quindi ha ragione.
Credo, sbaglierò, ma credo fortemente sia una politica destinata a non durare a meno che non siano in grado di tirar fuori un prodotto totalmente differente, di nuovo, che rompa schemi e abitudini. Come il primo iphone.
Nel frattempo saranno osannati dalla critica che giustamente celebra prestazioni tecniche eccellenti in soli 112 grammi, ma perderanno, via via, i protagonisti del loro successo: le persone, alle quali frega poco il numero di pixel, frega solamente che il vicino che non ha l’ultimo modello lo guardi con la bava alla bocca la mattina quando esce di casa e, con l’iphone 5 incollato all’orecchio, chiama la banca per rinegoziare il tasso del mutuo che non riesce più a pagare.
Una risposta a "iPhone 5 e la deriva hardware"