Come le madeleine di Proust. Una scritta su una panchina riporta alla mente episodi semplici, nascosti, di oltre venti anni prima. Laddove il tempo sembra fermo, si riesce ancora ad assaporare la sua lentezza. E vedere i bimbi che fanno esattamente quello che facevi tu, ti lascia il senso del tempo che scorre, ma allo stesso tempo la sazietà del presente e sempre piú fame di futuro. Alla ricerca di un’altra panchina dove scrivere.